Prefazione al libro “Custodes Sancti Sepulchri” di Mons. Mascheroni

Il Santo Sepolcro del Signore Risorto, tutti lo sanno, si trova a Gerusalemme; che non è solo una capitale politica, ma è la Città che vive di una storia plurisecolare, città che nel suo esistere e nelle sue vicissitudini ha una rilevanza molto alta: unica!

Si va nella Città Santa con diverse finalità, il pellegrino va a Gerusalemme con scopi ben precisi: altrimenti non solo patirebbe delusioni, ma pure soffrirebbe un forte smacco, anche economico.

Il pellegrino che va a Gerusalemme è un “palmiere”, come lo definisce Dante Alighieri nella “Vita Nova”, per fare sua la presenza di Gesù di Nazaret che per la sua fede è il Salvatore della umanità… quindi desidera visitare in Gerusalemme quei siti che molto parlano di lui: ossia il Calvario ed il Sepolcro: il Calvario, luogo nel quale Gesù ha mostrato di avere amato i suoi sino alla fine; il Sepolcro, non già come un cimitero, quanto invece come grande atto di fede ed il pellegrino è consapevole che il sepolcro è vuoto e può affermare anch’egli: credo che Gesù il terzo giorno è risorto dai morti!

Il pellegrino desidera vedere, toccare, fare esperienza dei Luoghi Santi di Gesù, pure “corporalmente”…. Al Sepolcro risultano molteplici le esperienze: quella ad esempio di Giuseppe d’Arimatea, la voce forte di Maria Maddalena, l’invito degli angeli che dicono alle donne di avvertire i discepoli… soprattutto si intuisce distintamente la voce del Risorto che afferma: non sono più qui, ma sono risorto come più volte vi ho predetto!

Certo che la vita del Risorto non è più quella di prima, quella che ha terminato con la morte sulla Croce, bensì molto diversa…. Vita che sarà pure nostra quando in forza della Risurrezione di Gesù, risorgeremo per una vita senza sera in un giorno senza tramonto.

Non per nulla attorno al Santo Sepolcro lungo i secoli sono sorte molteplici attenzioni certamente cristiane che dicono come i fedeli del Risorto sappiano esprimere la propria fede nella risurrezione del Signore.

Il volume del Prof. Alessio Varisco ci conduce attraverso la storia e la successione di queste diverse e molteplici realtà. La narrazione di esse è attuata non solo con cognizione di causa ma pure, e quanto!, con forti documentazioni storiche. Il valore del Volume dice il contenuto e la validità, esprime il perché del loro sorgere e del loro tramonto; ne afferma bontà e valore!

Vale la pena ricordare con brevi cenni la ricostituzione dell’Ordo Equestris Sancti Sepulchri Hierosolymitani senza tralasciare che tra questi Cavalieri molti di ieri e di oggi, vi sono delle presenze ottimali, si pensi al Beato Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster che mi ordinò Sacerdote, e non ultima, la presenza del Beato Bartolo Longo: importante figura la cui storia sfociò nella manifestazione della sua devozione verso la Madonna di Pompei e in tutte le attività caritative che si muovono ed agiscono oggi attorno al Santuario di Pompei. La risurrezione del Signore fece “risorgere” il Beato che tradusse tale fede in opere di vera carità evangelica.

L’Anastasis, la Risurrezione del Signore, dona il nome a questo sito così significativo in Gerusalemme; identificando nel nome il grande evento salvifico della Risurrezione del Signore non con il luogo della sua sepoltura quanto invece con il luogo della sua vita nuova.

Auguriamo al volume del Prof. Varisco una vera “riuscita editoriale”, con una conoscenza approfondita da parte di molti lettori spinti non solo da curiosità storica, che è sempre buona cosa, bensì con il desiderio di approfondire sempre di più le vicende e successioni dei “Custodes Sancti Sepulchri”: i Patriarchi crociati, i Custodi francescani di Terra Santa, il Beato Papa Pio IX che creò il Patriarcato di Gerusalemme dei Latini, istituendo un Patriarca residente, la rivitalizzazione dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, e le varie fasi del gran magistero. Da tanti e tali vicende, molto scrupolosamente analizzate, si potrà intuire l’amore e la fede della Cristianità dell’Autore -a riprova di ciò le numerose Benemerenze: è Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Ufficiale dell’Ordine Cavalleresco pro Merito Melitensi, Cavaliere di Merito del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Pontificia Crux Aurea Signum Sacri Itineris Hierosolymitani per volontà di Sua Paternità il 167° Custode di Terra Santa ed ora Amministratore Apostolico di Gerusalemme, Patriarchali Sanctissimi Sepulchri Insigne ex Auro Benemerenti medaglia d’oro conferitagli da Sua Beatitudine il Patriarca Gerosolimitano dei Latini-, verso il Risorto!

Per chi poi avrà interesse ad avere altre testimonianze per intuire la sete di conservare anche dopo il pellegrinaggio memorie del Santo Sepolcro, così come era prima della distruzione “araba”, potrà leggere nelle ultime pagine del volume il senso degli “Eulogi”: essi sono custodite in più luoghi come ad esempio a Monza, Bobbio, Roma; presenti essi pure, e lo si può capire, anche a Gerusalemme. Auguriamo grandi soddisfazioni al Professore che tanto merita, anche ai lettori che verranno immersi in una visione d’amore verso il Santo Sepolcro gerosolimitano.

+ Angelo Mascheroni, Vescovo

 

Milano, 8 marzo 2017

 

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