Il nuovo romanzo di Carla Bardelli è quasi un’ossessione delle due donne che animano la vicenda
Sembra quasi per spingerci ad una considerazione ben poco lusinghiera del passato, il nuovo romanzo di Carla Bardelli «Livia all’improvviso» (Effigi), ed invece con il trascorrere della lettura ci accorgiamo del ruolo che veramente possiede: spingerci ad esplorare dentro di noi, costringersi a certe riflessioni intime, spronarci a risolvere il futuro. Questa è una vicenda che splendidamente, anche per il livello di scrittura, gioca ad una trama a specchio: due persone e un’amicizia. E tutto ruota attorno a questo continuo evolversi. Loro si ritrovano, si confrontano, si interrogano sul senso dell’esistenza. Questo romanzo è un sogno ricorrente, quasi l’ossessione delle due donne che animano la vicenda. «Guardati intorno, Vittoria, chiunque sia di fronte ad un’opera d’arte in questo momento, ha nella mente una persona che immagina al suo fianco a godere della stessa bellezza. Non credi?». Qui c’è il senso di un racconto profondo e forse nemmeno compiuto. Ci piace questo modo dell’autrice di interpretare la vita, alla ricerca di un cielo finalmente limpido. È un viaggio mica tanto immaginario che con questa lettura siamo amabilmente costretti a fare. «La vita va per conto suo» sembra lo slogan di un viaggio letterario che ci conquista senza colpo ferire.
Massimo Biliorsi