Prefazione al libro “Porrona e la sua commenda” del Vescovo Angelo Mascheroni

«Il santo Vero; mai non tradir» in tal senso Alessandro Manzoni ci richiama alla ricerca. In questo volume, che si intitola “Porrona e la sua Commenda”, la Dr.ssa Chiara Benedetta Rita Varisco, Autrice di altri testi sulla storia del Sacro Militare Ordine di Santo Stefano Papa e Martire, riporta alla luce il suo amore per i classici e per la Toscana! In particolare, l’analisi giuridico-economica di un antico istituto: la “Commenda” negli Ordini Militari.

Manzoni ci richiamerebbe ancora al «buon senso», ovvero al «senso comune» mettendoli in antinomia e a confronto. Il primo possiamo ricondurlo all’idea di «Sapienza» delle Sacre Scritture, così come la ricerca diuturna, una vera affannosa “cerca”. La diligente Dr.ssa Varisco, con la capacità che la contraddistingue, esamina testi antichi, nei fondi della “Religione Stefaniana”, non si tira indietro, cerca di farne affiorare -così come nell’interpretazione dei “Consilia” dell’Ansaldi scritti in un latino chiesastico assai difficile- “cose” ed “eventi” con criterio e giudizio, con passione e pazienza. Una dote del discernimento e dell’assennatezza è proprio cercare di evitare gli estremi passionali e la scrittura dell’Autrice è decisamente scientifica, posata, con ampie notazioni dalle quali traspaiono le sue doti personali, il suo non tirarsi indietro, non schivare o, peggio ancora, ricoprire la descrizione di faziosità. Dai suoi scritti emerge l’equilibrio nel saper esaminare un istituto in limine tra diritto canonico, nobiliare e commerciale. Materia ostica, insomma, ma che non la distoglie nel cammino verso un dono prezioso: la ricerca. Certamente questa pazienza le deriva dagli studi e dall’impegno profuso nel suo lavoro, dai ruoli di responsabilità ricoperti, così come nell’implorare allo Spirito Santo, sorgente appunto dei doni di Sapienza e di consiglio. Grazie a questo impegno ci presenta campi decisamente nuovi, schiude visioni sull’istituto commendale che spaziano in un paesaggio unico: la Maremma.

Il “buon senso” dell’Autrice ci spinge a percepire quel «senso comune» ammantato delle caratteristiche dell’assennatezza, del criterio e dell’equilibrio che in queste pagine sconfigge i luoghi comuni, le banalità, le grettezze tipiche della microstoria che con meschina ipocrisia tentano di spiegare dei fenomeni così importanti in brevi e farraginose descrizioni.

Così devo sottolineare che «raramente attribuiamo del buon senso ad altri, all’infuori di quelli che sono d’accordo con noi»; la Dr.ssa Varisco ci aiuta a superare quel falso buon senso sottolineato da La Rochefoucauld, moralista francese del XVII secolo, nelle sue “Massime”. Ecco l’intelligenza dell’Autrice che ci conduce in quei campi che in Apocalisse annunciano l’avvento di “nuovi cieli”.

Un augurio mi permetto di estendere alle Edizioni Effigi che hanno realizzato questo sedicesimo volume: che incontri ancora nuove biblioteche nazionali e universitarie, superando il precedente “Le commende stefaniane: riflessioni storico-giuridiche a 450 anni dalla costituzione del Sacro Militare Ordine di Santo Stefano papa e martire” che ricevette la medaglia d’argento dell’Istituzione dei Cavalieri di Santo Stefano.

Pertanto, il nostro sincero ringraziamento alla Dr.ssa Varisco che ha lavorato in maniera eccellente! Un grazie all’Editore, che ha saputo credere nelle potenzialità dell’Autrice, e all’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia sezione provinciale Monza e Brianza al quale si deve questo importante studio che ha il patrocinio del Comune di Cinigiano e dell’Istituzione dei Cavalieri di Santo Stefano.

Come Salomone nel giorno della sua incoronazione, chiediamo a Dio «un cuore che sappia sempre distinguere il bene dal male» (1 Re 3, 9) e applicare il vero «buon senso». Credendo in quest’Opera, volta a mettere a servizio della verità gli studi espressi, auguro a voi lettori di poter ampliare inevitabilmente la vostra mente, così come il vostro cuore, per lasciarvi condurre in un “passato” attualizzato in questi interessanti scritti e assimilare quel passato che è erede e continuatore di valori e tradizioni cavalleresche.

+Angelo Mascheroni, Vescovo
già Ausiliare dell’Arcivescovo di Milano

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