La religione della mente. Indice dei contenuti ed estratto sul De Religione Gentilium

La religione della mente di Gabriella Bartalucci – scheda

Estratto pp. 89-100 (file PDF)
Il De Religione Gentilium: il problema cronologico, la religione dei primordi, gli Egiziani e la tradizione ebraico-cristiana

INDICE

Prefazione Introduzione

I. Herbert tra Inghilterra, Francia e Italia: ambienti e vicende nel periodo antecedente l’edizione londinese del 1633 del De Veritate
I. Platonismo e tradizione ermetica nell’ultima Inghilterra elisabettiana al tempo di Herbert
II. L’incontro in Francia con l’ambiente dei libertini e con Casaubon e, in Italia, con l’aristotelismo padovano di Cesare Cremonini
III. Herbert, ambasciatore in Francia, vi pubblica nel 1624 la prima edizione del De Veritate che ripubblica a Londra nel 1633. I suoi rapporti con Panzani rappresentante del Papa a Londra

II. Nel tema della circolarità del reale la connessione tra verità e religione. Le cinque nozioni universali e il problema della verità rivelata nel De Veritate del 1633
I. Nel concetto di verità, che Herbert intende come esperienza della verità nel suo farsi, la coscienza etica è legame tra conoscenza e religione
II. L’istinto naturale è un’attività provvidenziale volta alla propria conservazione che, connaturata a tutti gli esseri, diviene consapevolezza solo nell’uomo per mezzo del quale la realtà è ricondotta a Dio
III. Il divino nell’uomo e nella sua libertà di scegliersi. La coscienza come vincolo sacro tra sensibile e intellegibile. La vera fides e la vera religio: temi plotiniani ed ermetici
IV. Herbert riconduce il tema del consensus, dell’unica verità presente in tutte le religioni, alla sua vera fonte: l’esperienza interiore del divino
V. Il Numen delle cinque nozioni comuni è il supremo nella classe degli dei. I culti divinatori della seconda nozione, la virtù, il pentimento e il concetto ficiniano di premio e pena
VI. La rivelazione individuale, il segno divino ricevuto da Herbert e la rivelazione tramandata dalla Chiesa

III. Dalla traduzione francese del De Veritate alla religione rotonda della nuova edizione inglese. Con le aggiunte al testo, il trattato De Religione Laici e l’Appendix ad Sacerdotes de Religione Laici Herbert prende le distanze dalla religione naturale dell’apologetica e dalla traduzione di Mersenne
I. Mersenne, nemico di scettici, ermetici e deisti, traduce in francese il De Veritate. Le nozioni comuni di Herbert da utilizzarsi forse per un progetto pansofico
II. Con le modifiche di Mersenne al testo delle Cinque Nozioni comuni di Herbert, queste divengono dei preamboli che preludono all’unica vera rivelazione, quella cristiana
III. La nuova edizione del De Veritate nello scenario politico dell’Inghilterra dell’epoca
IV. Nella religione rotonda del Laico viator, le premesse alle tesi del De Religione Gentilium

IV. Il De Religione Gentilium: il problema cronologico, la religione dei primordi, gli Egiziani e la tradizione ebraico-cristiana
Premessa
I. Attraverso la comparazione tra religioni pagane vecchie e nuove entravano in crisi le cronologie legate alla tradizione biblica: la tesi di Voss sulla corruzione idolatrica dell’unica verità Adamo-noaica e la prospettiva egiziana di Herbert, alterata da Lewis
II. L’egizianismo di Herbert: gli Egiziani primi nella corruzione idolatrica, ma primi anche nella conoscenza del divino della religione dei primordi. Dagli Egiziani la linea di diffusione delle teologie pagane e della sapienza esoterica
III. Herbert intreccia, servendosi dell’analisi filologica di Voss, ma non della sua prospettiva teologica, la teologia ebraica con quelle pagane. Tre nomi biblici di Dio riferiti ai Fenici, il quarto alla Divinità suprema degli Egizi
IV. Il culto pagano del Sole, immagine sensibile del Sommo Dio, in Herbert e nella traduzione di Lewis
V. Il confronto tra i personaggi delle mitologie pagane e le figure della Bibbia; lo stesso sapere del divino e della natura al fondo della tradizione teologica ed esoterica di Pagani ed Ebrei

V. L’animazione del tutto e il circolo della vita nelle teologie pagane
I. Il principio del male tra i pagani e il tema del libero arbitrio associato ai testi ermetici
II. L’animazione del tutto e la divinità del cielo e delle stelle
III. Le ragioni seminali, arcani principi delle cose
IV. L’immortalità nei corpi celesti. La religione degli astri e degli eroi
V. I temi astrologici: le manipolazioni di Lewis e le tesi di Herbert

VI. La corruzione della prisca theologia: i laici doctiores e la salvezza dei pagani
I. Da un Dio unico alla moltiplicazione degli dei. Le tesi libertine sull’impostura sacerdotale
II. Il volgo credulone, i sacerdoti venditori di frottole e i laici sobrii e casti
III. Nelle teologie pagane il culto delle virtù morali e civili. La salvezza dei pagani

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